Per questo non so dire quando l’ho conosciuto la prima volta, talmente sentivo la sua presenza!
Ho iniziato a frequentare la distilleria assiduamente, una volta alla settimana, dalla seconda metà degli anni ’80 fino alla sua scomparsa, ho visto il suo lavoro e i suoi affanni, il suo travaglio e la sua solitudine, l’ho visto sereno ed arrabbiato, felice e triste ma quelle rare volte che riuscivo a scambiare qualche parola con lui era sempre una gran bella ed indimenticabile esperienza.
Ha lavorato tanto, ha dato tanto, non per se stesso ma perché aveva capito che questo era il suo destino. Ha dato tanto e tanto continuerà a dare, a Neive ma anche alle Langhe e a tutto il mondo della Grappa e credo che noi che lo abbiamo conosciuto dovremmo portare un fiore sulla sua tomba ed essergli sempre riconoscenti”. (Lorenzo Conterno)